Da L'Unione sarda del 16/10/2022: Azione legale sulle foto delle opere di Sciola
«I figli di Pinuccio Sciola usano le mie foto, protette da diritto d'autore, per vendere oggettistica senza permesso. Sto procedendo per vie legali». È l'attacco di Attila Kleb, fotografo ungherese che negli anni ha collaborato con il maestro Sciola e poi con i suoi eredi Chiara, Tomaso e Maria. Che respingono le accuse: «Ciè che afferma è denigratorio, ha rifiutato qualsiasi dialogo. Giustizia per Pinuccio». La diatriba è cominciata a pochi giorni dall'annuncio che il Giardino sonoro di Sciola, secondo una classifica Mondadori, è il museo più popolare della Sardegna. Kleb è intervenuto rendendo pubblici il suo pensiero e le sue azioni (legali): «I figli di Pinuccio, con la loro impresa economica del Giardino sonoro, hanno violato i miei diritti d'autore per più di sei anni, utilizzando le mie fotografie per il loro guadagno economico senza autorizzazione o pagamento». Amicizia e diritti d'autore «Le foto – spiega Attila Kleb – sono state utilizzate per vendere cartoline, magneti da frigo e calendari, oltre che per pubblicità. Ho ricevuto risposte primitive a tutte le richieste di informazioni e ho intrapreso un'azione legale. Ho inviato una lettera di ingiunzione dell'avvocato datata 1 ottobre 2022 che vieta loro di commettere ulteriori violazioni». Eppure il fotografo, prima della morte di Pinuccio e fino a pochi mesi fa, era un noto collaboratore della famiglia: «L'amicizia con Pinuccio durata 16 anni sarà eterna», aggiunge Kleb. «Non mi ha pagato per il mio lavoro e non mi aspettavo lo facesse. Creavamo insieme, quindi la questione del denaro non si è mai posta. Il diritto d'uso però non è ereditabile. I figli di Pinuccio non sono liberi di disporne. In virtù dell'amicizia con Pinuccio, per dimenticare gli ultimi anni ripartendo da zero, ho fatto loro un'offerta: per acquistare i diritti di utilizzo dell'intero archivio e poter utilizzare le mie foto in futuro la mia offerta è di 24mila euro (2 euro e 30 centesimi a foto) in 12 rate mensili. Penso sia un'offerta generosa». «Rifiuta il dialogo» Replicano gli eredi dell'artista: «Attila Kleb, dopo aver avuto un rapporto strettissimo con nostro padre per quasi un ventennio e poi con noi figli per sei anni, durante i quali abbiamo condiviso l'utilizzo delle sue foto, improvvisamente ci ha richiesto un'ingente somma di denaro sia per le foto che per la restituzione di numerose opere di nostra proprietà. Ha rifiutato il dialogo e le proposte e ha iniziato una campagna diffamatoria e denigratoria contro di noi sui social. Vorrebbe ora vietare la diffusione delle foto che ritraggono nostro padre e le sue opere, tradendo così prima di tutto Pinuccio e la fiducia che egli aveva riposto in lui affidandogli parte della sua storia e i valori di condivisione che lo hanno sempre caratterizzato. Ci tuteleremo nelle sedi competenti e faremo il possibile, come abbiamo sempre fatto, per rendere giustizia all'artista ma soprattutto all'uomo e per continuare a mettere a disposizione della collettività il grande patrimonio artistico e umano che ci ha lasciato». Maurizio Pilloni
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