Sulla consulta dei giovani: il resoconto di Stefania Spiga in commissione







Sono veramente amareggiata per come la maggioranza ha voluto gestire la questione della consulta giovanile, di fatto affossandone il percorso di costituzione.

Dopo oltre un anno, mi sarei aspettata una rapida approvazione in commissione regolamenti, considerato che un numero considerevole di ragazze e ragazzi, di tutte le provenienze, aveva lavorato alla bozza e che quel testo era stato ampiamente condiviso con Sindaco e Assessore. 

Invece, in Commissione è arrivato un testo peggiorativo, con tecnicismi assurdi e un controllo incomprensibile da parte della giunta sull’organismo che ne limita la libertà, l’autonomia e l’autorevolezza.

Abbiamo tentato di dare dignità alla Consulta istituendo la doppia preferenza di genere nell’elezione degli organismi e l’obbligatorietà, pur se non vincolante, del parere della Consulta nell’attuazione delle politiche giovanili del Comune. 

Abbiamo cercato di impedire che a giovani dai 14 ai 30 anni, solo perché consiglieri comunali o appartenenti a movimenti politici, fosse preclusa la possibilità di aderire alla consulta. Un emendamento proposto dalla maggioranza che però aveva il parere negativo dell’Assessore Vargiu.

Non trovando una quadra nemmeno al loro interno, il Presidente ha quindi deciso di bloccare i lavori della Commissione senza arrivare ad un’approvazione finale del regolamento. 

Spero che si mettano d’accordo fra loro e facciano lavorare questi ragazzi ricordandosi che stiamo dando uno strumento di aggregazione che deve portare la voce, le idee e l’intraprendenza dei giovani nel palazzo comunale, non spegnerne l’entusiasmo o peggio mettergli briglie e bavagli.


Stefania Spiga


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