Sulla consulta dei giovani: il commento di Stefania Spiga

Quando si fa la guerra a ragazzi che hanno 18 anni, quando si delegittima il lavoro dei loro stessi consiglieri comunali di 20 anni. 

La strumentalizzazione è di quelli che non parlano di idee e principi, ma di chi fa la guerra a nomi e cognomi cucendo organismi per escludere e non per includere, pensando solo al fatto che oggi vogliono ammazzare tizio e caio, senza pensare che un domani potrebbero esserci i loro di figli. Di chi ha fatto carriera solo pensando a conservare la sua poltrona, coltivando sempre la sua personale ambizione, cambiando bandiera con il mutare del vento.

Senza pensare che quei ragazzi un anno fa si sono seduti a studiare insieme le regole, senza colori politici e hanno scritto insieme un regolamento che andava già bene così. Che ciascuno abbia compilato una lista, allora, li ha candidati perché portassero avanti le loro idee e coltivassero, liberi, le loro ambizioni.

Non ho più la tessera di partito da due anni, ma non smetterò mai di ringraziare quella sinistra giovanile e la sezione di Via Verdi che mi hanno cresciuta, che mi hanno formata e che mi hanno sempre sostenuta a fare meglio e fare di più.

Una scuola importante, fatta di persone da cui torno sempre per un confronto, per un consiglio e per le strigliate quando meritate.

Organismi importanti in cui ho imparato il valore dell’amicizia, della mediazione, l’importanza dello stare sempre sulle idee e sui temi e non gli attacchi contro le persone. 

La Consulta deve consentire alle e ai giovani di sviluppare competenze e conoscenze che un domani li aiuteranno ad essere dei buoni amministratori o anche cittadini attivi per lo sviluppo della nostra comunità. 

Nella speranza appunto che ci arrivino più formati e attenti al bene comune di quanto non lo sia oggi questa Giunta. 

Stefania Spiga

San Sperate tradizione e futuro

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