MOZIONE “QUATTRO ANNI SENZA GIULIO”

MOZIONE

QUATTRO ANNI SENZA GIULIO”

Premesso che:

Giulio Regeni era un giovane cittadino italiano, studente di dottorato presso l’Università di Cambridge, nel Regno Unito. Stava conducendo una ricerca sui sindacati indipendenti in Egitto nel periodo successivo al 2011, alla fine del governo di Hosni Mubarak.

Era al Cairo per svolgere la sua ricerca quando, il 25 gennaio 2016, il quinto anniversario della “Rivoluzione del 25 gennaio”, è scomparso. Il suo corpo, devastato dalle torture, è stato ritrovato per caso il 3 febbraio nei pressi di Giza, lungo la strada che dal Cairo porta ad Alessandria. Aveva il volto irriconoscibile.

La brutale uccisione di Giulio Regeni ha scioccato il mondo, ma ha anche acceso i riflettori sul metodo delle sparizioni forzate praticato oggi in maniera sistematica in Egitto e che i ricercatori di Amnesty International hanno documentato attraverso fatti e testimonianze. Il quadro che ne risulta è allarmante: in media tre, quattro persone al giorno sono vittime di sparizioni forzate nel paese. Una strategia mirata e spietata diretta dall’Agenzia per la sicurezza nazionale che risponde al ministro degli interni egiziano Magdy Abd el-Ghaffar.

Da allora è partita una grande campagna e migliaia di persone, enti, scuole, media hanno esposto striscioni con la richiesta di verità per Giulio Regeni.

Alla vigilia di Ferragosto del 2017 il governo italiano ha annunciato la volontà di “normalizzazione” nei rapporti con l’Egitto e di rimandare l’ambasciatore al Cairo: l’Italia rinuncia all’unico strumento di pressione per ottenere verità nel caso di Giulio Regeni, ma la battaglia intrapresa da Amnesty International e da migliaia di cittadini continua.

L’ambasciatore Cantini si è insediato al Cairo il 14 settembre: da allora pochi sono stati i passi in avanti nella ricerca della verità.

Il 4 dicembre 2018 la Procura di Roma ha iscritto cinque persone nel registro degli indagati.

Il 30 aprile 2019 la Camera dei deputati ha approvato l’istituzione di una Commissione monocamerale di inchiesta sulla morte di Giulio Regeni. La Commissione dovrà concludere entro 12 mesi la propria inchiesta, con una relazione, ma essa potrà riferire alla Camera “anche nel corso dei propri lavori, ove ne ravvisi la necessità o l’opportunità”.

Un rapporto di Amnesty International denuncia come l’Egitto sia tornato ad uno stato di polizia, dove, negli ultimi tre anni, migliaia di giovani sono stati arrestati in modo arbitrario, detenuti e incarcerati in relazione alle proteste: la continua repressione delle autorità egiziane contro i giovani attivisti rappresenterebbe il chiaro tentativo di eliminare qualunque minaccia embrionale al potere; 

Il Parlamento Europeo ha approvato una risoluzione non vincolante per sospendere gli aiuti militari all’Egitto in seguito al “rapimento alle torture selvagge e all’uccisione” di Regeni;

Ormai quattro anni fa, Amnesty International Italia e La Repubblica hanno lanciato una campagna nazionale per non permettere che l'omicidio del giovane ricercatore italiano finisca per essere dimenticato o peggio, insabbiato;

Ritenuto che:

Il diritto alla mobilità di tutti e di ciascuno, anche per motivi di studio e ricerca, deve essere tutelato e difeso come diritto umano inalienabile; 

Le Istituzioni italiane debbano lavorare alla ricerca della verità su quanto accaduto ad un proprio cittadino soggiornante in un Paese “amico” per motivi di studio e di ricerca; 

Le Istituzioni di un Paese democratico debbano farsi carico della difesa dei diritti umani nel mondo;

Considerato che il Comune di San Sperate vanta una lunga e consolidata tradizione di rispetto dei diritti, accoglienza e solidarietà. 

IMPEGNA il Sindaco, la Giunta e il Consiglio Comunale

  1. ad aderire, per le motivazioni indicate in premessa, alla campagna nazionale lanciata dall’associazione Amnesty International Italia e La Repubblica “Verità per Giulio Regeni”;
  1. ad esporre, come richiesto dalla campagna stessa, uno striscione sulla facciata della sede comunale con la scritta “Verità per Giulio Regeni” e/o a promuovere, in concerto con il Comitato locale “Verità per Giulio Regeni”, iniziative analoghe come “Una panchina gialla per Giulio”;
  2. a diffondere la campagna “Verità per Giulio Regeni” anche sul sito istituzionale del Comune e sensibilizzare i nostri compaesani su questo e tutti gli altri episodi di violazione dei diritti umani.

Per il Gruppo Comunità Attiva

STEFANIA SPIGA
AMALIA SCHIRRU
MAURIZIO CORDEDDU
ALBERTO MOSSA
GIOVANNI BALDUS

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