San Sperate, cose in Comune

  Sulla questione degli espropri relativi i primi anni  Ottanta   credo che sia necessario fare un po' di chiarezza , alla luce delle strumentalizzazioni e del   chiacchiericcio  in questi giorni di campagna elettorale.   Trovo quasi   divertente come sia facile durante le  scadenze elettorali, riproporre il tema  come principale nel dibattito da bar. E se davvero non avessi  l'esperienza maturata in questi anni, quasi sconvolgente che si imputi all'Amalia allora neppure trentenne, l'inerzia accumulata nelle Giunte di tecnici che si sono susseguite.   Il dato principale è uno: nei primi anni Ottanta è vero si sono fatti numerosi espropri per utilità pubblica.    Cosa significa?    Che San Sperate è stato il  primo paese in tutta la  Sardegna che grazie a quegli  espropri  ha potuto godere d i una scuola materna  pubblica , l'unica   di cui hanno goduto e di cui ancora godono generazioni di bambini e bambine  sansperatini  e  di una scuola media , per la quale la mia

http://www.sansperatecomunitattiva.it Ci candidiamo spinti dalla necessità di cambiamento e dalla ricerca di un'alternativa per il governo di San Sperate. L'incontro tra l'esperienza del mondo politico e le iniziative del mondo culturale, da sempre attive nella nostra comunità, ha dato vita a un progetto condiviso che si caratterizza per una nuova visione del paese che si pone gli obbiettivi di: Rendere possibile una concreta partecipazione dei cittadini alla vita pubblica attraverso un processo reale di ascolto che favorisca l'aiuto reciproco e la solidarietà. Coinvolgere tutte le risorse umane e le professionalità presenti in paese per dare il giusto valore aggiunto a ogni attività dell'amministrazione. Prendersi cura dei cittadini con progetti sostenibili e finalizzati a creare occupazione e fornire servizi adeguati. Valorizzare il territorio e il patrimonio artistico del paese: le nostre chiese, le piazze, i murales; Definire,